Investire in pubblicità in tempi di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano.
Steve Jobs

Spot virale, tutto ebbe inizio…
Il primo spot televisivo andò in onda in Italia nel febbraio del 1957 sui canali RAI,  durava la bellezza di 10 minuti, e veniva ripetuto una sola volta al giorno.

Da quel giorno, anche in Italia, il mondo della comunicazione commerciale ha subito un profondo cambiamento: non più solo una risorsa di vendita ma un vero e proprio strumento sociale in grado di creare un’esigenza, un desiderio. Per molti anni gli spot pubblicitari furono caratterizzati da una comunicazione prevalentemente tecnica, dove la qualità dei prodotti e i benefici diretti nell’utilizzo di essi ricoprivano gran parte dei concetti veicolati sullo schermo.

Con il passare del tempo però lo sviluppo industriale ha portato ad un graduale livellamento nel mercato produttivo generando una moltitudine di competitors: quelle esigenze e quei desideri, che lo spot pubblicitario riusciva a suscitare, potevano essere “gratificati” da aziende concorrenti. Questo ha portato, negli ultimi anni, ad una nuova rivoluzione nella comunicazione commerciale: il cosiddetto “narrative turn”, ovvero la capacità narrativa.

Lo spot passa dunque da una comunicazione lineare e diretta ad una trasmissione di storie, sensazioni ed emozioni che portano il pubblico a condividere l’identità di un’Azienda, uno stile di vita, dei valori. Lo spot pubblicitario riesce ora a rispondere all’esigenza primaria di uno spettatore che vuole essere impressionato, coinvolto, divertito ed emozionato. L’esigenza ed il desiderio nascono nel cuore dello spettatore.

Le storie più coinvolgenti, raccontate negli spot pubblicitari, rimangono più impresse e vengono poi raccontate, condivise, diffuse, creando pubblicità nella pubblicità.

Gli elevati costi, per la produzione di spot pubblicitari di qualità, hanno confinato questo potente mezzo persuasivo commerciale ad appannaggio delle grandi aziende, rendendolo quasi impraticabile per le piccole e medie imprese che, anche sottovalutando l’importanza dell’investimento pubblicitario audiovisivo, hanno veicolato i loro budget su mezzi di distribuzione e comunicazione “alternativi”: editoria, affissioni, radio etc..

La grande rivoluzione telematica del nuovo millennio ha decisamente fatto cambiare rotta a questa tendenza. Internet, e la sua incredibile diffusione, ha aperto nuovi scenari a budget limitato per la diffusione degli spot pubblicitari: lo spot virale.

Sottovalutare internet dal punto di vista commerciale sarebbe un grande passo falso per qualsiasi azienda, ma soprattutto per quelle più piccole che perderebbero l’occasione di confrontarsi ad armi pari con i colossi commerciali. Con poche migliaia di euro qualsiasi attività commerciale può realizzare uno spot virale di successo e veicolarlo su internet tramite la piattaforma Youtube.

A molti sono ancora sconosciute le potenzialità del mercato telematico. Vediamo qualche dato specifico in riferimento agli spot virali.

ll rapporto reso pubblico nel gennaio del 2017 dall’agenzia creativa internazionale We Are Social, in collaborazione con Hootsuite, rende note le abitudini dei 39 milioni di italiani connessi alla rete internet.

La piattaforma più utilizzata è proprio Youtube, frequentata dal 57% degli utenti, che supera anche l’altro colosso Facebook che si ferma al 55% di navigatori.

I numeri sembrano abbastanza entusiasmanti: circa 21 milioni di italiani possono essere raggiunti da uno spot pubblicitario, prevalentemente dai 17 ai 49 anni. Nonostante questo poche, e quasi esclusivamente grandi, aziende stanno sfruttando questa potenzialità.

Ancora una volta l’imprenditoria italiana sottovaluterà i messaggi che arrivano dal mercato?

in Italia

%

Utenti Youtube

39.000.000 di navigatori

in 21.000.000 utilizzano Youtube

lo spot virale

Investire in pubblicità in tempi di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano.
Steve Jobs

Spot virale, tutto ebbe inizio…
Il primo spot televisivo andò in onda in Italia nel febbraio del 1957 sui canali RAI,  durava la bellezza di 10 minuti, e veniva ripetuto una sola volta al giorno.

Da quel giorno, anche in Italia, il mondo della comunicazione commerciale ha subito un profondo cambiamento: non più solo una risorsa di vendita ma un vero e proprio strumento sociale in grado di creare un’esigenza, un desiderio. Per molti anni gli spot pubblicitari furono caratterizzati da una comunicazione prevalentemente tecnica, dove la qualità dei prodotti e i benefici diretti nell’utilizzo di essi ricoprivano gran parte dei concetti veicolati sullo schermo.

Con il passare del tempo però lo sviluppo industriale ha portato ad un graduale livellamento nel mercato produttivo generando una moltitudine di competitors: quelle esigenze e quei desideri, che lo spot pubblicitario riusciva a suscitare, potevano essere “gratificati” da aziende concorrenti. Questo ha portato, negli ultimi anni, ad una nuova rivoluzione nella comunicazione commerciale: il cosiddetto “narrative turn”, ovvero la capacità narrativa.

Lo spot passa dunque da una comunicazione lineare e diretta ad una trasmissione di storie, sensazioni ed emozioni che portano il pubblico a condividere l’identità di un’Azienda, uno stile di vita, dei valori. Lo spot pubblicitario riesce ora a rispondere all’esigenza primaria di uno spettatore che vuole essere impressionato, coinvolto, divertito ed emozionato. L’esigenza ed il desiderio nascono nel cuore dello spettatore.

Le storie più coinvolgenti, raccontate negli spot pubblicitari, rimangono più impresse e vengono poi raccontate, condivise, diffuse, creando pubblicità nella pubblicità.

in Italia

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Utenti Youtube

39.000.000 di navigatori

in 21.000.000 utilizzano Youtube

Gli elevati costi, per la produzione di spot pubblicitari di qualità, hanno confinato questo potente mezzo persuasivo commerciale ad appannaggio delle grandi aziende, rendendolo quasi impraticabile per le piccole e medie imprese che, anche sottovalutando l’importanza dell’investimento pubblicitario audiovisivo, hanno veicolato i loro budget su mezzi di distribuzione e comunicazione “alternativi”: editoria, affissioni, radio etc..

La grande rivoluzione telematica del nuovo millennio ha decisamente fatto cambiare rotta a questa tendenza. Internet, e la sua incredibile diffusione, ha aperto nuovi scenari a budget limitato per la diffusione degli spot pubblicitari: lo spot virale.

Sottovalutare internet dal punto di vista commerciale sarebbe un grande passo falso per qualsiasi azienda, ma soprattutto per quelle più piccole che perderebbero l’occasione di confrontarsi ad armi pari con i colossi commerciali. Con poche migliaia di euro qualsiasi attività commerciale può realizzare uno spot virale di successo e veicolarlo su internet tramite la piattaforma Youtube.

A molti sono ancora sconosciute le potenzialità del mercato telematico. Vediamo qualche dato specifico in riferimento agli spot virali.

ll rapporto reso pubblico nel gennaio del 2017 dall’agenzia creativa internazionale We Are Social, in collaborazione con Hootsuite, rende note le abitudini dei 39 milioni di italiani connessi alla rete internet.

La piattaforma più utilizzata è proprio Youtube, frequentata dal 57% degli utenti, che supera anche l’altro colosso Facebook che si ferma al 55% di navigatori.

I numeri sembrano abbastanza entusiasmanti: circa 21 milioni di italiani possono essere raggiunti da uno spot pubblicitario, prevalentemente dai 17 ai 49 anni. Nonostante questo poche, e quasi esclusivamente grandi, aziende stanno sfruttando questa potenzialità.

Ancora una volta l’imprenditoria italiana sottovaluterà i messaggi che arrivano dal mercato?

Start-up innovativa nell’ambito web, grafica 2D-3D, animazione e ogni aspetto della produzione video.

P. Iva: 02923340596

Sede legale:

Via A. Segni, 14
04012 - Cisterna di Latina (LT)

Sede operativa:

Via degli Abeti, 20
04012 - Cisterna di Latina (LT)

Infoline

+39 339 7430 151

 

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