Una bambina di 7 anni entra nel bagno pubblico di un aeroporto. In pochi minuti, la sua vita cambia completamente.

Una bambina di 7 anni entra nel bagno pubblico di un aeroporto. In pochi minuti, la sua vita cambia completamente.

NEL SUO MONDO

(HER WORLD)

Italia, 2017 / 10′

scritto e diretto da
Cristian Scardigno

con
Gaya Oggiano
Blazenka Pane

Direttore della Fotografia Francesco Di Pierro
Scenografo Federico Baciocchi
Suono in presa diretta Emiliano Locatelli
Costumi Francesca Di Giuliano
Trucco e Capelli Veronica Falabella
Montaggio e Sound Design Matteo di Simone
Produzione e Distribuzione Esen Studios
Tirana International Film Festival (Albania)
Independent Days Film Festival (Germania)
Worldfest Houston (Usa)
Portobello Film Festival (Inghilterra)
Ramsgate International Film & Tv Festival (Inghilterra)
Catania Film Fest – Gold Elephant World (Italia)
Festival Tulipani di Seta Nera – Sezione Rai Cinema Channel (Italia)
Jagran Film Festival (India)
Festival Internacional de Cine de Pasto (Colombia)
Hong Kong Film Art International Film Festival (Hong Kong)
Open Air Filmfest Weiterstadt (Germania)
Independent Internacional Film Festival of Villa de Leyva (Colombia)
Trenton Film Festival (Usa)
Videoconcorso Francesco Pasinetti (Italia)
Slemani International Film Festival (Iraq)
Västerås Filmfestival (Svezia)
Kinenova International Film Festival (Macedonia)
Aaretaler Kurzfilmtage (Svizzera)
Steps International Film Festival (Syria)
Link International Film Festival (Inghilterra)
Filmstrip International Film Festival (Romania)
Olbia Film Network – Figari Film Fest (Italia)
Festival Pontino del Cortometraggio (Italia)
Italian Movie Award (Italia)
Festival Nazionale Videocorto Nettuno (Italia)
Ivelise Cine Festival (Italia)
Santa Marinella Film Festival (Italia)
Villammare Film Festival (Italia)
Roma Film Corto International Fest (Italia)
Visual Fest (Italia)
International Short Film Festival Pune (India)
Festival La Lanterna (Italia) – Premio Speciale Miglior Attrice
Trame Indipendenti (Italia)
Pune Short Film Festival (India)

NEL SUO MONDO

(HER WORLD)

Italia, 2017 / 10′

scritto e diretto da
Cristian Scardigno

con
Gaya Oggiano
Blazenka Pane

Direttore della Fotografia Francesco Di Pierro
Scenografo Federico Baciocchi
Suono in presa diretta Emiliano Locatelli
Costumi Francesca Di Giuliano
Trucco e Capelli Veronica Falabella
Montaggio e Sound Design Matteo di Simone
Produzione e Distribuzione Esen Studios
Tirana International Film Festival (Albania)

Independent Days Film Festival (Germania)

Worldfest Houston (Usa)

Portobello Film Festival (Inghilterra)

Ramsgate International Film & Tv Festival (Inghilterra)

Catania Film Fest – Gold Elephant World (Italia)

Festival Tulipani di Seta Nera – Sezione Rai Cinema Channel (Italia)

Jagran Film Festival (India)

Festival Internacional de Cine de Pasto (Colombia)

Hong Kong Film Art International Film Festival (Hong Kong)

Open Air Filmfest Weiterstadt (Germania)

Independent Internacional Film Festival of Villa de Leyva (Colombia)

Trenton Film Festival (Usa)

Videoconcorso Francesco Pasinetti (Italia)

Slemani International Film Festival (Iraq)

Västerås Filmfestival (Svezia)

Kinenova International Film Festival (Macedonia)

Aaretaler Kurzfilmtage (Svizzera)

Steps International Film Festival (Syria)

Link International Film Festival (Inghilterra)

Filmstrip International Film Festival (Romania)

Olbia Film Network – Figari Film Fest (Italia)

Festival Pontino del Cortometraggio (Italia)

Italian Movie Award (Italia)

Festival Nazionale Videocorto Nettuno (Italia)

Ivelise Cine Festival (Italia)

Santa Marinella Film Festival (Italia)

Villammare Film Festival (Italia)

Roma Film Corto International Fest (Italia)

Visual Fest (Italia)

International Short Film Festival Pune (India)

Festival La Lanterna (Italia) – Premio Speciale Miglior Attrice

Trame Indipendenti (Italia)

Pune Short Film Festival (India)

CRISTIAN SCARDIGNO

Cristian Scardigno è regista, sceneggiatore e produttore. Ha diretto diversi cortometraggi premiati in numerosi festival internazionali. Nel 2013 scrive e dirige la sua opera prima, “Amoreodio”, selezionata al “Montreal World Film Festival” (Canada), al “Festroia International Film Festival” (Portogallo) e vincitrice del premio per la miglior attrice ad “Annecy Cinema Italien” (Francia). Proiettato a Parigi nella rassegna “De Rome a Paris”, Amoreodio è uscito nelle sale italiane nel 2014. Dal 2015, Scardigno è il direttore artistico del Cisterna Film Festival – Festival internazionale del cortometraggio. 

CRISTIAN SCARDIGNO

Cristian Scardigno è regista, sceneggiatore e produttore. Ha diretto diversi cortometraggi premiati in numerosi festival internazionali. Nel 2013 scrive e dirige la sua opera prima, “Amoreodio”, selezionata al “Montreal World Film Festival” (Canada), al “Festroia International Film Festival” (Portogallo) e vincitrice del premio per la miglior attrice ad “Annecy Cinema Italien” (Francia). Proiettato a Parigi nella rassegna “De Rome a Paris”, Amoreodio è uscito nelle sale italiane nel 2014. Dal 2015, Scardigno è il direttore artistico del Cisterna Film Festival – Festival internazionale del cortometraggio.

NOTE DI REGIA

Sentivo la necessità di raccontare una storia semplice, qualcosa di quotidiano, ma allo stesso tempo fuori dall’ordinario. Seguendo la scia dei miei altri lavori, però, volevo anche mettere in scena un sentimento di paura, qualcosa da esorcizzare tramite un prodotto filmico.  Mi sono guardato attorno e a parlare erano i fatti. Uno in particolare ha dato inizio ai miei turbamenti e a questo cortometraggio: l’attentato all’aeroporto di Bruxelles del Marzo 2016. Ho immaginato una persona nella posizione tristemente privilegiata di spettatrice durante un attentato terroristico. Più precisamente una bambina, la più innnocente delle persone, che non solo non può vedere quello che accade, ma che non comprende proprio ciò che sta succedendo al di là di quella porta che la separa da tutto il resto del mondo. Ecco che la toilette dell’aeroporto diventa per pochi interminabili minuti il suo mondo. Un mondo fisico e psicologico che la separa da una realtà orribile anche solo da immaginare. Il tempo si dilata, i suoni diventano indefiniti. La bambina vive in uno spazio/tempo proprio, al riparo da tutto ciò che la circonda. E come tutte le bambine, non può far altro che lavorare di immaginazione, in compagnia dei suoi compagni d’avventura, due pelouche.  Ma il film parla inevitabilmente anche di incomunicabilità. Nel suo isolamento, la bambina non riesce a comprendere la lingua degli adulti e quindi è costretta a separarsene ancora di più. Una donna prova a condividere con lei le sue paure, ma lo fa in una lingua straniera, facendo aumentare il distacco tra i due mondi. Mondi che si incrociano e si scontrano continuamente attraverso personaggi che entrano ed escono dalle porte. Si entra nel bagno, quindi nella cabina. Si esce da questa, si guarda sotto alle porte, si cerca costantemente di comprendere le ragioni degli adulti.

NOTE DI REGIA

Sentivo la necessità di raccontare una storia semplice, qualcosa di quotidiano, ma allo stesso tempo fuori dall’ordinario. Seguendo la scia dei miei altri lavori, però, volevo anche mettere in scena un sentimento di paura, qualcosa da esorcizzare tramite un prodotto filmico.  Mi sono guardato attorno e a parlare erano i fatti. Uno in particolare ha dato inizio ai miei turbamenti e a questo cortometraggio: l’attentato all’aeroporto di Bruxelles del Marzo 2016. Ho immaginato una persona nella posizione tristemente privilegiata di spettatrice durante un attentato terroristico. Più precisamente una bambina, la più innnocente delle persone, che non solo non può vedere quello che accade, ma che non comprende proprio ciò che sta succedendo al di là di quella porta che la separa da tutto il resto del mondo. Ecco che la toilette dell’aeroporto diventa per pochi interminabili minuti il suo mondo. Un mondo fisico e psicologico che la separa da una realtà orribile anche solo da immaginare. Il tempo si dilata, i suoni diventano indefiniti. La bambina vive in uno spazio/tempo proprio, al riparo da tutto ciò che la circonda. E come tutte le bambine, non può far altro che lavorare di immaginazione, in compagnia dei suoi compagni d’avventura, due pelouche.  Ma il film parla inevitabilmente anche di incomunicabilità. Nel suo isolamento, la bambina non riesce a comprendere la lingua degli adulti e quindi è costretta a separarsene ancora di più. Una donna prova a condividere con lei le sue paure, ma lo fa in una lingua straniera, facendo aumentare il distacco tra i due mondi. Mondi che si incrociano e si scontrano continuamente attraverso personaggi che entrano ed escono dalle porte. Si entra nel bagno, quindi nella cabina. Si esce da questa, si guarda sotto alle porte, si cerca costantemente di comprendere le ragioni degli adulti.