Una donna è in macchina con un uomo che sembra essere il suo compagno. Durante il tragitto ripensa alla loro storia e al modo tormentato in cui è entrata in crisi. I suoi ricordi, però, nascondono un mistero. Forse quello che sta accadendo non è ciò che sembra.
Una donna è in macchina con un uomo che sembra essere il suo compagno. Durante il tragitto ripensa alla loro storia e al modo tormentato in cui è entrata in crisi. I suoi ricordi, però, nascondono un mistero. Forse quello che sta accadendo non è ciò che sembra.
SPAZI VUOTI
(EMPTY SPACES)
Italia 2022 / 10′
diretto da
Nicola Zanobi
con
Emanuela Mascherini
Francesco Cardi
Alessio Arzilli
Marcello Sbigoli
Gabriele Giaffreda
Sebastian Gravanti
Teresa Lamuraglia
Jonathan Mannucci
Lara Santoni
Andrea Vangelisti
Sceneggiatura | Nicola Zanobi |
Direttore della Fotografia | Fabrizio Berti |
Costumi | Susanna Fabbrucci |
Montaggio | Nicola Zanobi |
Musica | Silvia Leonetti |
Trucco | Annamaria Gambone Caterina Pelosi |
Suono | Stefano Lugli Marco Fabre |
Produzione | Mark Tv & Communication Atto Uno |
Distribuzione | Esen Studios |
MIGLIOR ATTRICE a Emanuela Mascherini
Metricamente Corto (Italia) | 2022
OFFICIAL SELECTIONS
- Festival Internazionale Tulipani di Seta Nera (Italia)
- Goa Short Film Festival (India)
- Metricamente Corto – Festival Concorso del Cortometraggio (Italia)
- Mantova Filmfest (Italia)
- Cinemadamare (Italia)
- Villammare Film Festival (Italia)
- Toscana Filmakers Festival (Italia)
- Corte dei Corti Film Festival (Italia)
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“Mescola con efficacia la percezione della protagonista alla realtà dei fatti, giocando sugli stilemi di una banale relazione per analizzare un raro e spiazzante disturbo.”
NOTE DI REGIA
Spazi vuoti è un dramma psicologico che si tinge dei toni del noir nell’indagare un disturbo sconosciuto ma assai diffuso: la prosopagnosia, deficit cognitivo portato all’onore delle cronache dallo psicologo Oliver Sacks nel suo saggio best seller “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”. Come il dottor P., personaggio principale del racconto, la nostra signora X non riesce a riconoscere i volti delle persone che ha di fronte, pur non soffrendo di nessun particolare disturbo visivo sensoriale. L’assunzione del punto di vista della protagonista attraverso una messa in scena “deviata” (come lo sono le sue percezioni visive) si pone l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sul vissuto emotivo delle persone affette da questa terribile malattia e più in generale da deficit neuro-degenerativi. A un livello più allegorico, il cortometraggio mette in scena la fallacia delle sensazioni e l’impossibilità di conoscere davvero l’altro.
NOTE DI REGIA
Spazi vuoti è un dramma psicologico che si tinge dei toni del noir nell’indagare un disturbo sconosciuto ma assai diffuso: la prosopagnosia, deficit cognitivo portato all’onore delle cronache dallo psicologo Oliver Sacks nel suo saggio best seller “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”. Come il dottor P., personaggio principale del racconto, la nostra signora X non riesce a riconoscere i volti delle persone che ha di fronte, pur non soffrendo di nessun particolare disturbo visivo sensoriale. L’assunzione del punto di vista della protagonista attraverso una messa in scena “deviata” (come lo sono le sue percezioni visive) si pone l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sul vissuto emotivo delle persone affette da questa terribile malattia e più in generale da deficit neuro-degenerativi. A un livello più allegorico, il cortometraggio mette in scena la fallacia delle sensazioni e l’impossibilità di conoscere davvero l’altro.