- Aldo Marianecci, attore 40enne in cerca di fortuna, torna nella sua città natale, Cisterna di Latina. Trascorrerà il week-end con gli amici di sempre e con una giovane americana conosciuta su un set a Cinecittà. L’attesa di una telefonata che potrebbe cambiargli la vita, segna le sue giornate.
- Aldo Marianecci, attore 40enne in cerca di fortuna, torna nella sua città natale, Cisterna di Latina. Trascorrerà il week-end con gli amici di sempre e con una giovane americana conosciuta su un set a Cinecittà. L’attesa di una telefonata che potrebbe cambiargli la vita, segna le sue giornate.
VOLEVO ESSERE GASSMAN
(I wanted to be Vittorio Gassman)
Italia, 2021 / 16′
diretto da
Cristian Scardigno
con
Simone Finotti
Sofia Maggi
Astrid Meloni
Mimmo Ruggiero
Goffredo Maria Bruno
Gianluca Cammisa
Marco Caieta
con l’amichevole partecipazione di
Giorgio Gobbi
Sceneggiatura | Cristian Scardigno Simone Finotti |
Soggetto | Simone Finotti |
Direttore della Fotografia | Francesco Crivaro |
Scenografia | Federico Baciocchi |
Costumi | Alessia Condò |
Trucco e Capelli | Veronica Laghi |
Suono | Mirko Giovannoni |
Montaggio | Matteo Di Simone |
Musiche | Mauro del Nero |
Produzione | Esen Studios |
Produzione Associata | FAP |
Distribuzione | Esen Studios |




MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Corto Colonna (Italia) | 2022

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Corto Colonna (Italia) | 2022
Menzione Speciale per la Sceneggiatura
Menzione Speciale per la Sceneggiatura

OFFICIAL SELECTION
- RIFF – Rome Independent Film Festival (Italia)
- Los Angeles, Italia Film Festival (USA)
- Capri, Hollywood (Italia)
- Festival Internazionale Inventa un Film (Italia)
- Festival La Lanterna (Italia)
- Corto Colonna (Italia)

OFFICIAL SELECTION
- RIFF – Rome Independent Film Festival (Italia)
- Los Angeles, Italia Film Festival (USA)
- Capri, Hollywood (Italia)
- Festival Internazionale Inventa un Film (Italia)
- Festival La Lanterna (Italia)
- Corto Colonna (Italia)
“È un cortometraggio pregevole non solo per l’idea, ma anche per la realizzazione attenta ai dettagli d’epoca […]
Racconta con maestria la parabola dell’attore bravo, ma sconosciuto, destinato a fare da spalla e a restare nello sfondo.”
Cristian Scardigno
Cristian Scardigno è regista, sceneggiatore e distributore. Nel 2013 dirige la sua opera prima, “Amoreodio”, selezionata in concorso al “Montreal World Film Festival” (Canada) e vincitrice del premio per la miglior attrice ad “Annecy Cinema Italien” (Francia). Dal 2015, Scardigno è il direttore artistico del Cisterna Film Festival. Nel 2017 fonda la società di produzione e distribuzione Esen Studios, con la quale produce e dirige il cortometraggio “Nel suo mondo” (2017) e il documentario “Lentamente” (2018). Entrambe le opere vengono selezionate in numerosi festival internazionali, tra cui il Tirana International Film Festival (Albania) e l’American Documentary and Animation Film Festival (Stati Uniti), validi per la qualificazione agli Oscar nella categoria dei corti e dei documentari corti.
Cristian Scardigno
Cristian Scardigno è regista, sceneggiatore e distributore. Nel 2013 dirige la sua opera prima, “Amoreodio”, selezionata in concorso al “Montreal World Film Festival” (Canada) e vincitrice del premio per la miglior attrice ad “Annecy Cinema Italien” (Francia). Dal 2015, Scardigno è il direttore artistico del Cisterna Film Festival. Nel 2017 fonda la società di produzione e distribuzione Esen Studios, con la quale produce e dirige il cortometraggio “Nel suo mondo” (2017) e il documentario “Lentamente” (2018). Entrambe le opere vengono selezionate in numerosi festival internazionali, tra cui il Tirana International Film Festival (Albania) e l’American Documentary and Animation Film Festival (Stati Uniti), validi per la qualificazione agli Oscar nella categoria dei corti e dei documentari corti.
NOTE DI REGIA
L’Italia dei primi anni ’60, la commedia all’italiana e Aldo Marianecci. “Volevo essere Gassman” è un mix tra questi tre elementi: un’epoca e un genere fondamentale nella storia del cinema italiano, e un omaggio sentito e sincero ad un personaggio realmente esistito. Aldo Marianecci, per gli amici “Bobby”, è un attore sconosciuto ai più. Ha iniziato la sua carriera con un piccolo ruolo in “Sciuscià” di Vittorio De Sica, e ha proseguito ricoprendo sempre parti da non protagonista in film per la televisione e opere di grandi maestri riconosciuti.
La storia raccontata nel corto si colloca quasi agli inizi della sua carriera, o meglio, nel momento in cui Aldo sta per iniziare un percorso più consistente, nei primi anni ’60, all’indomani del ruolo ottenuto nel film tv “Il mondo è una prigione” di Vittorio Cottafavi. La seconda guerra mondiale è alle spalle, la ricostruzione sociale ed economica già ampiamente avviata nel decennio precedente. Siamo agli sgoccioli del boom economico e in Italia imperversano le commedie di Monicelli, Risi, Pietrangeli, i film di Vittorio Gassman, Tognazzi, Sordi, Mastroianni. Un cinema dall’atmosfera leggera e quasi spensierata, anche nei momenti di riflessione, che ha saputo descrivere alla perfezione l’Italia e gli italiani.
Nel mettere in scena le 24 ore di Bobby Marianecci nella sua Cisterna, ho voluto utilizzare una grammatica registica dei primi anni ’60, portando toni recitativi e inquadrature il più vicino possibile agli standard di quegli anni. Per descrivere meglio il personaggio, ho utilizzato anche il mockumentary, mettendo in scena finte interviste girate in Super 8 a personaggi strettamente vicini a lui. Nelle parole della sorella Anita e in quelle degli amici Cesare e Umberto, esce fuori la descrizione del personaggio che mi è stato raccontato da chi l’ha conosciuto e frequentato. Bobby era fuori dagli schemi e un simpatico cialtrone. In paese lo chiamavano l’ “Attore”, innamorato del cinema e della sua piccola città.
NOTE DI REGIA
L’Italia dei primi anni ’60, la commedia all’italiana e Aldo Marianecci. “Volevo essere Gassman” è un mix tra questi tre elementi: un’epoca e un genere fondamentale nella storia del cinema italiano, e un omaggio sentito e sincero ad un personaggio realmente esistito. Aldo Marianecci, per gli amici “Bobby”, è un attore sconosciuto ai più. Ha iniziato la sua carriera con un piccolo ruolo in “Sciuscià” di Vittorio De Sica, e ha proseguito ricoprendo sempre parti da non protagonista in film per la televisione e opere di grandi maestri riconosciuti.
La storia raccontata nel corto si colloca quasi agli inizi della sua carriera, o meglio, nel momento in cui Aldo sta per iniziare un percorso più consistente, nei primi anni ’60, all’indomani del ruolo ottenuto nel film tv “Il mondo è una prigione” di Vittorio Cottafavi. La seconda guerra mondiale è alle spalle, la ricostruzione sociale ed economica già ampiamente avviata nel decennio precedente. Siamo agli sgoccioli del boom economico e in Italia imperversano le commedie di Monicelli, Risi, Pietrangeli, i film di Vittorio Gassman, Tognazzi, Sordi, Mastroianni. Un cinema dall’atmosfera leggera e quasi spensierata, anche nei momenti di riflessione, che ha saputo descrivere alla perfezione l’Italia e gli italiani.
Nel mettere in scena le 24 ore di Bobby Marianecci nella sua Cisterna, ho voluto utilizzare una grammatica registica dei primi anni ’60, portando toni recitativi e inquadrature il più vicino possibile agli standard di quegli anni. Per descrivere meglio il personaggio, ho utilizzato anche il mockumentary, mettendo in scena finte interviste girate in Super 8 a personaggi strettamente vicini a lui. Nelle parole della sorella Anita e in quelle degli amici Cesare e Umberto, esce fuori la descrizione del personaggio che mi è stato raccontato da chi l’ha conosciuto e frequentato. Bobby era fuori dagli schemi e un simpatico cialtrone. In paese lo chiamavano l’ “Attore”, innamorato del cinema e della sua piccola città.