Distribuzione del film documentario "Jawhara Insha’Allah".
Distribuzione del docufilm "Jawhara Insha’Allah".
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Un viaggio alla scoperta del conflitto tra emancipazione e tradizione legato al patriarcato. L’incontro delle registe con Loubna e con la sua comunità Islamica scatenerà riflessioni e paragoni su religione, società e ruolo delle donne.

 

Poster del docufilm  "Jawhara Insha’Allah".
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Un viaggio alla scoperta del conflitto tra emancipazione e tradizione legato al patriarcato. L’incontro delle registe con Loubna e con la sua comunità Islamica scatenerà riflessioni e paragoni su religione, società e ruolo delle donne.

Poster del docufilm "Jawhara Insha’Allah".

Jawhara, Insha’Allah

Italia  2024 / 56′

un film di
Arianna Proietti Mancini e Claudia Paola Sagona

con
Arianna Proietti Mancini
Claudia Paola Sagona
Loubna El Jaad
Selma Garaoui
Yasmine Maidame
Mohammed Maker Kabakebbji
Sandro Rabat
Taha Aljalal
El Hassan El Jaad
Izza Lechhab
Assma Rhouzlani
Daoud El Jaad
Charaf El Jaad
Mohamed El Jaad
Basma Mohamed
Badr Salem
Adam Salem

Sceneggiatura Arianna Proietti Mancini
Claudia Paola Sagona
Direttore della Fotografia Andrea Pedio Cicala
Montaggio Claudia Paola Sagona
Musica Svevo Codella
Roberto Cola
Suono Andrea Castiglioni
Produttore Arianna Proietti Mancini
Claudia Paola Sagona
Distribuzione Esen Studios

RUFA, Rome University of Fine Arts
Arianna Proietti Mancini e  Claudia Paola Sagona, registe.

Arianna Proietti Mancini

Arianna Proietti Mancini è nata a Roma, laureata in Cinema presso la RUFA Rome University of Fine Arts. Aspira a diventare sceneggiatrice e regista di prodotti audiovisivi ibridi e sperimentali, tra cui videoclip, progetti di videoarte e documentari. Ha diretto un videoclip e due cortometraggi durante il suo percorso di studi, tra cui “Che sia Maledetta Venere” un altro prodotto di riflessione sulla figura della donna.

Claudia Paola Sagona

Claudia Paola Sagona, 24 anni, nata a Milano, laureata in Cinema presso la RUFA Rome University of Fine Arts. Aspira a diventare montatrice e regista di progetti audiovisivi. Ha diretto e montato due cortometraggi durante il suo percorso di studi. Attualmente è in stage presso uno studio di post-produzione ed è impegnata nella stesura della propria tesi sul montaggio cinematografico.

Note di regia

Abbiamo deciso di essere protagoniste e personaggi del documentario per porre la nostra figura in opposizione a quella di Loubna. Abbiamo cercato di mettere in risalto la sua dualità, enfatizzando l’opposizione tra noi e lei, ma anche tra le sue due metà interiori: modernità e tradizione, messe in scena attraverso l’utilizzo di simboli visivi e ambientazioni contrastanti.
L’intervista principale, che si dipana per tutto il film, traccia la linea narrativa. La voice over, scritta solo al termine delle riprese, rappresenta l’elaborazione del viaggio emotivo. L’utilizzo della luce è stata fatta in chiave simbolica, a rappresentare la ricerca di illuminazione e chiarezza da parte dei personaggi sul tema del patriarcato e della tradizione. E’ stato dato spazio alle espressioni dei personaggi durante gli incontri con la comunità islamica, per mettere in evidenza le emozioni contrastanti e complesse che provano di fronte a nuove prospettive e punti di vista. Il montaggio è utilizzato per creare una narrazione fluida e dinamica, che consenta al pubblico di seguire il viaggio interiore ed esteriore delle protagoniste.